In un
momento in cui trovare fondi per start up e micro-imprese, è sempre più
difficile, PayPal ha deciso di entrare nel mercato dei prestiti: ora lo farà
soltanto per le imprese che già si appoggiano al suo sistema di pagamenti
online per vendere i propri prodotti.
Non è una
novità assoluta, dato che già Amazon e Kabbage hanno istituito programmi di
finanziamento. Ma è comunque nuovo da molti punti di vista. Due su tutti: i
prestiti possono arrivare in pochi minuti e il recupero avviene in maniera
automatica, ed è direttamente collegata al venduto generato.
Il sistema funziona così: viene applicata una quota fissa di prelievo
sui ricavi, stabilita all’inizio, e non ci sono altre tasse da pagare né
interessi periodici prefissati. Una volta accettati i termini e le condizioni
del finanziamento, la somma viene erogata immediatamente.
Questo può avvenire perchè la società è già a conoscenza dello storico
delle vendite on-line dei suoi clienti, così come dei flussi di entrate nelle
loro casse. L’importo del prestito, gestito da WebBank (perché PayPal non può
farlo direttamente), è pari al massimo all’8% delle entrate annuali del
richiedente. Visto che il tetto di affari commerciali su PayPal è di 250.000
dollari, il prestito non potrà superare i 20.000 dollari (15.000 euro circa,
meglio di niente).
I pagamenti vengono effettuati automaticamente,
trattenendo una cifra che va dal 10% al 30% degli incassi, man mano che si
realizzano tramite PayPal. "Per esempio, la commissione potrebbe
essere di 281 dollari per un prestito di 8.000 euro (3,25%), con un
rimborso del 30% delle entrate, oppure di 947 dollari (11,83%), con un rimborso
del 10%."
Ovviamente nel caso venissero a mancare delle entrate per l'imprenditore
in un periodo non proprio fruttifero, non ci sarebbe nemmeno il prelievo; in
quanto esso è come detto precedentemente, collegato al volume delle vendite
generate.
«Parlando con i commercianti, ho potuto vedere che molti si loro sono
strettamente vincolati al capitale» dice Brian Grech, che si occupa di
risk-management per le Pmi di PayPal. «In molti casi l’opzione migliore per
loro sarebbe una carta di credito personale o di un anticipo in contanti.
Soluzioni molto costose che ci aspettiamo di sostituire completamente col nuovo
tipo di prestito». Per il momento i prestiti riguarderanno 90.000 commercianti,
una piccola parte di quelli che si servono di PayPal.
Il progetto finirà nel 2014 e dopo averne analizzato i lati positivi e
le criticità, PayPal prevede di lanciare una versione più grande del programma.
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