giovedì 19 aprile 2012

Riproposta nuovamente la "legge ammazza-blog"

Sembrava passato il tempo in cui il PDL presentava la proposta di legge Alfano-Bongiorno, detta ammazza-blog, con la quale si cercava di controllare ogni genere di contenuto d'informazione prodotto sul web in Italia.
Ebbene sembra che anche il nuovo ministro della Giustizia, Paola Severino, abbia riproposto questa  norma in Parlamento in questi giorni.


La normativa che viene proposta contiene infatti, come spesso si fa in Italia, un comma apposta per il bavaglio dell'informazione, il testo incriminato in questione è questo:

“Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.”


La norma prevederebbe una rettifica obbligatoria (forse era meglio chiamarla censura) entro 48 ore dalla pubblicazione, pena una multa fino a 12000 euro.
In questo modo chiunque potrà richiedere rettifiche in continuazione, rendendo molto difficile il lavoro di informazione che molti siti e blog svolgono a spese proprie, spesso senza guadagno, ed è proprio per questi siti che i 12000 euro suonano come una condanna.


D'ora in poi, se il testo dovesse passare, prima di pubblicare una qualsiasi notizia bisognerà pensare se ne vale la pena e molti blog saranno auto-censurati da questo rischio.


La libera informazione è un dono che non va sottovalutato, perchè una volta perso non è detto che sia possibile riottenerlo.


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