domenica 29 gennaio 2012

Salviamo le Web Radio Amatoriali di Spreaker.com! (Parte 3: La Video-Intervista)

Crediamo sia importante nel giorno della diretta unificata poter scrivere qualche link utile, a tutti coloro che fanno parte del mondo Web Radio.
Qualche giorno dopo Natale 2011, è stato pubblicato un’Intervista di circa 40 minuti,
piuttosto interessante, rivolta a due dei fondatori della piattaforma Spreaker.
La sintesi dell’intervista può essere riassunta sotto questi aspetti:

1)    Spiegazione del servizio Spreaker, e origini dell’idea nata.


2)    Attività prima, di Spreaker ,dei fondatori, citazione dell’azienda Waymedia, della società Alston, e della strategia iniziale da adottare per mettere in atto l’idea Spreaker.
            (la formula cuscinetto è semplicemente geniale!)

3)    Vendita di Waymedia, e nascita di Spreaker con la costituzione della società
(novembre 2009).

4)    Febbraio-marzo 2010, prima beta rilasciata e inizio della “pseudo”raccolta fondi (meglio detta: “fundraising”), primo investor trovato: Italian Angels for Growth.

5)    Ricerca di altri investitori, inizio del “Pitching” (presentazione veloce dell’idea???) e poi della vera esposizione dell’idea.

6)    Esperienza nella Silicon Valley, Investimenti arrivati a ottobre 2010.

7)    Spreaker per il mercato USA: aspetti legati al suo sviluppo per 3 elementi essenziali:
  • Numero di utenti possibili che parlano la stessa lingua (300 milioni)
  • la presenza di un ecosistema e di aziende partner e di capitali.
  • la possibilità di collocarsi più facilmente su quel mercato in caso di exit.

8)    Spiegazione di come è organizzata la piattaforma e il team Spreaker.

9)    Considerazioni sul futuro e sulle idee di sviluppo consolidato, della piattaforma.

Per chi volesse sentire quello che si è voluto sintetizzare qui sopra, questo è il link del video:


(Stranamente poche persone l’hanno visualizzato)

Consigliamo di visualizzare la video-intervista a tutti, in particolare alle Web Radio.
Per poter capire meglio le loro scelte coraggiose nel voler fare impresa, ed eventualmente potersi mettere in contatto con loro, cercando di trovare una soluzione al problema dell’accordo sulle “Licenze Siae e Scf”.
Queste, come abbiamo scritto in precedenza (Parte 2), sono piuttosto onerose a tal punto da far naufragare probabilmente la maggioranza delle Web Radio sulla loro piattaforma, e chiunque abbia solo l’intenzione di poter sperimentare un canale web-radiofonico a proprie spese, con la libertà di trasmettere tutto il panorama musicale esistente.

P.S.
C’è un passaggio dell’intervista, dove si afferma all’incirca, quanto segue:

“…Se si è convinti della strada in cui si vuol andare, si può dire di no agli utenti, non credo che se ne perdano tanti…è molto più difficile acquisire utenti nuovi, stranamente, che perdere gli utenti vecchi…perché anche se si lamentano, sono comunque ormai fidelizzati, in quanto probabilmente non hanno alternative se si fà un servizio fatto bene…la vera difficoltà in queste piattaforme consumer è farti conoscere da quelle persone che non sanno che esisti… ”


Questa era circa quello che in un passaggio si poteva sentire.
Riflettete gente, noi non crediamo che si accetti tacitamente, la scelta di non rinnovare l’accordo per le licenze.

La questione fino ad ora è stata presa seriamente dal Blog, in quanto l’idea di creare una Web Radio era forte fino a qualche mese fa in alcuni di noi, ma in Italia ci sono troppe limitazioni in questo campo (aggiungiamo in molti campi…purtroppo) e la cosa che più stupisce è che quando un’idea funziona, poi venga “modificata” a discapito di chi fino a quel momento aveva considerato il servizio fantastico e infinitamente libero.

Segnaliamo anche un altro link utile alla petizione per la raccolta delle firme digitali:

http://www.firmiamo.it/salviamo-le-web-radio-italiane-di-spreaker-

Mi raccomando, non impediamo a noi stessi di parlare e al mondo di ascoltare.

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