domenica 30 settembre 2012

Il file-sharing (pirata) è legale in Portogallo!?

La Procura Nazionale portoghese ha definito lecito il P2P pirata a patto che non vi sia scopo di lucro. L'Associação do Comércio Audiovisual, Obras Culturais e de Entretenimento de Portugal ne esce distrutta; gli utenti P2P ringraziano.

Infatti secondo la Procura Nazionale (Departamento Central de Investigação e Acção Penal) il P2P ad "uso personale" non è perseguibile.
Questo è l'epilogo di una vicenda iniziata nel 2011, quando l'Associação do Comércio Audiovisual, Obras Culturais e de Entretenimento de Portugal (ACAPOR) ha depositato in Procura, dei documenti dove sono scritti gli indirizzi IP di 2.000 utenti P2P. Alla fine, qualche giorno fà, il Procuratore Generale ha deciso di chiudere il caso sulla base di due considerazioni. La prima è che la condivisione per uso personale di contenuti protetti da copyright non è reato; la seconda è che un indirizzo IP non può identificare univocamente una persona.

"Stiamo facendo il possibile per allertare il governo sulla difficile situazione dell'industria dell'intrattenimento", commentò ai tempi ACAPOR.
"1000 denunce al mese dovrebbero essere sufficienti a imbarazzare il sistema giudiziario.
Invece in imbarazzo vi sono finiti gli associati di ACAPOR.
"Dal punto di vista giuridico, pur tenendo conto del fatto che gli utenti agiscono sia da uploader che downloader nelle reti file-sharing, la condotta è lecita, anche se continuano a condividere una volta che lo scaricamento è completato", ha spiegato la Procura. Non meno importante il fatto che il diritto di copyright è secondario rispetto alla libertà di espressione e alla privacy.
Per quanto riguarda invece l'indirizzo IP è risaputo che esiste una netta differenza tra l'intestatario del rispettivo contratto ADSL e l'utente responsabile dello scambio pirata. Questo vuol dire che ACAPOR ha fornito una lista di 2.000 indirizzi IP che non valgono nulla giuridicamente.
Secondo la Procura Generale anche nel caso un utente dovesse essere responsabile di condivisione illegale gli artisti dovrebbero esplicitamente dichiarare che non autorizzano la copia per uso personale.


Che dire: tutti in Portogallo, allora!

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