La commissione europea, che si è vista bocciare l'ACTA da diversi paesi compresa la Germania, si è infine rivolta alla Corte di Giustizia del Lussemburgo per un parere sull'accordo internazionale.
Aveva destato scalpore a gennaio la sottoscrizione dell'ACTA a Tokyo della Unione Europea, arrivata però sul suolo europeo l'accordo era sembrato a molti governi un pò troppo affrettato e poco approfondito.
Quando la scorsa settimana anche un paese come la Germania si è defilata da questo accordo anche altri paesi e soprattutto autorità europee si sono incominciati (forse un pò troppo lentamente) a porre qualche domanda e a pensare se bisognasse fare un passo indietro.
Ieri il commissario al commercio Karel De Gucht ha detto: "Abbiamo l'intenzione di chiedere alla più alta corte d'Europa se ACTA è incompatibile, in un modo o nell'altro, con i diritti fondamentali dell'Unione, come per esempio la protezione dei dati e il diritto alla proprietà intellettuale".
Secondo molte società l'ACTA sarebbe imprecisa e poco controllabile, a tal punto da permettere veri e propri sopprusi da parte delle società detentrici del copyright.
Vedremo cosa deciderà il tribunale del Lussemburgo, qualunque sia la decisione comunque siamo contenti che almeno ci si stia ripensando e che probabilmente il buon senso potrebbe avere la meglio.
Sembra che negli ultimi mesi i governi provino a fare leggi altamente restrittive o a immettere tasse pazzesche saggiando la risposta della gente e quando questi ultimi si ribellano si cerchi subito di insabbiare il tutto magari dicendo:"non ci avevamo mai pensato, è colpa di certa stampa".
"La tutela del copyright non può mai essere una giustificazione per eliminare la libertà di espressione o la libertà di informazione"
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