martedì 21 febbraio 2012

Hai un PC, un Notebook, o un Tablet? 
Forse pagherai il Canone RAI...


La Concessionaria RAI, sta prendendo in considerazione la possibilità di equiparare tutti i dispositivi in grado di ricevere un collegamento internet, alla classica TV e Radio.


A causa di questa interpretazione alternativa, a nostro parere non giustificata (perchè personalmente non guardo la RAI in internet da nessun dispositivo di nuova generazione!), l'azienda sta di fatto richiedendo a tutte le categorie lavorative autonome quali: studi professionali, piccole imprese, negozianti, farmacie e chi più ne ha più ne metta...di pagare il canone con gli odiati bollettini postali (Canone RAI Speciale: indirizzato ad esercizi pubblici al di fuori dell'ambito familiare).


Ora facciamo una piccola riflessione:
L'interpretazione del Regio decreto legge 246/1938 (si proprio del '38...all'epoca di Mussolini) e del decreto legislativo luogotenziale 458/1944 (anche questo in contemporanea alla 2°guerra mondiale), obbligano in sostanza, quanto segue: "chiunque detenga uno o più apparecchi atti alla ricezione delle radioaudizioni" deve regolarizzarsi al pagamento.

La RAI dal canto suo, sembra stia approfittando della parola "Radioaudizioni" per battere cassa.
Infatti la parola "Radioaudizioni" ha il seguente significato: "è inteso come il complesso dei programmi di radiodiffusione"; nonostante il seguente significato sia stato coniato nel 1924, ne stanno approfittando fino in fondo, perchè radiodiffusione è intesa come diffusione su tutte le frequenze radio (e qui purtroppo, secondo loro, ci rientrerebbe anche il WI-FI e la rete 3G di tutte le classi, e quant'altro sia in grado di ricevere internet)


La ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori), è dal lontano 2007 che stà cercando di avere una risposta definitiva: ha contattato "Risponde-RAI", il Ministero delle Finanze, la Guardia di Finanza, l'Agenzia delle Entrate ed infine il Parlamento.
Nelle passate legislature, sono state presentate a quanto pare, ben 6 interrogazioni parlamentari sull'argomento, e soltanto all'ultima, il Ministero dello Sviluppo Economico ha risposto, senza chiarire però le disposizioni da adottare e quali apparecchi considerare, alternativi alla TV tradizionale.


Ci sarebbe bisogno di un chiarimento Legistativo e di un Ammodernamento delle Leggi Vigenti, visto la loro collocazione storica, antecedente alla nascita della Repubblica Italiana.


In realtà, la RAI ha approfittato di una discutibile interpretazione della Manovra "Salva Italia" del Governo Tecnico di Mario Monti, (art . 17 D.L. n° 201 del 6 dicembre 2011), dove si stabilisce in  sintesi questo: 
"le imprese e le società...nella relativa dichiarazione dei redditi, devono indicare il numero di abbonamento speciale alla radio o alla televisione e la categoria di appartenenza...ai fini della verifica del pagamento del canone di abbonamento radiotelevisivo speciale."


E proprio qui "casca l'asino", La RAI ha dato per scontato, che tutte le imprese e le società, debbano pagare il canone speciale.


(Esempio classico: ho un pc collegato ad internet per lavoro, e devo pagare il canone?...io non guardo la Rai in rete e penso che anche molti di voi non lo facciano...Perchè pagare un servizio di cui non se ne usufruisce, praticamente mai?)





Tutto questo ha portato il timore che un domani poi, vengano a chiedere il canone nell'ambito consumer (cioè a noi privati cittadini), a chiunque possegga un PC o un cellulare di ultima generazione in grado di collegarsi ad internet.


Alcuni senatori (On. Donatella Poretti e On. Marco Perduca), hanno presentato l'ennesima interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico e dell'Economia delle Finanze, per fare immediata chiarezza su chi realmente debba corrispondere tale pagamento.
Si spera, che all'ennesima richiesta effettuata e con l'attuale governo tecnico, si faccia chiarezza su come rimediare al comportamento illegittimo della RAI. 


Aggiungiamo che visti i tempi, si debba essere obiettivi sulle scelte da farsi: 
Personalmente noi riteniamo che sia ridicolo pagare un canone, quando la RAI immette anche Pubblicità come se fosse una TV commerciale a tutti gli effetti (vedi Mediaset) e quindi a maggior ragione, ha già degli introiti per trasmettere tale pubblicità e per finanziare il proprio palinsesto.




Se proprio non se ne può fare a meno di pagare l'odiato bollettino, visto che tanto è una "Tassa" che sicuramente non và alla RAI direttamente, ma và allo Stato per rimpinguare le casse "bucate" e i debiti creati da gente incompetente...pensiamo sia più giusto inglobare il canone nella bolletta elettrica di ogni singola abitazione, come già citato da qualcuno in passato, rateizzando bimestralmente l'importo annuo dovuto.


Solo così si evitano gli evasori, BASTA andare sempre dai soliti noti che già lo pagano, per battere cassa! ormai ci chiederanno anche il sangue per appianare i debiti...

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